Sezione 5
LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELL'ANATOMIA
Contemporaneamente all'acquisizione del nuovo sapere anatomico trasmesso anche grazie ai noti corredi iconografici di medici illustri, gli artisti, ormai usi alla pratica della notomia, si misurano con temi analoghi declinando lo studio della figura umana nei più diversi soggetti.
Quella che potremmo definire una sorta di spettacolarizzazione dell'anatomia si sostanzia in esempi che coinvolgono maestri quali,a Bologna in probabile rapporto con Andrea Vesalio, Giulio Bonasone, autore della nota serie di figure incise in écorché circa il 1560-1565, sottratte a una rappresentazione idealizzata del corpo. Nella loro molteplicità di atteggiamenti e gesti esse disvelano la profonda connessionecon il coevo studio anatomico-scientifico del corpo umano e con la sua materializzazione grafica non estranea anche all'opera di Marco Dente. Prematuramente scomparso durante il Sacco di Roma e particolarmente ammirato da Giovan Francesco Doni e Giorgio Vasari, il ravennate si confrontò altresì con maestri qualiBaccio Bandinellia loro volta tradotti magistralmente in incisione da Agostino Veneziano, anch'egli tra i principali allievi e poi collaboratore della bottega romana di Marcantonio Raimondi eminentemente impegnata nella riproduzione di soggetti raffaelleschi.
Opere esposte